Dopo la nascita, la mamma è spesso stanca, sfiancata da notti insonni, dopo uno o due mesi non ha ancora ritrovato il proprio corpo, magari non ha neppure il tempo di fare una doccia. Questo accade non perché lei sia un’incapace, ma semplicemente perché ha bisogno di prendersi del tempo ed ha bisogno di investire su se stessa, permettendo a qualcuno di prendersi cura di lei. Perché se lei è serena, anche il suo bimbo ed il suo compagno potranno gioire di questo periodo, ricordarlo con grande amore e non come un periodo da incubo.
Essere affiancati da una donna esperta che ti guarda, ti ascolta senza giudizio, si prende cura di te, ti protegge e ti sostiene nel periodo più delicato della tua vita di donna, può davvero fare la differenza durante la maternità.
Una sorta di “tata” della mamma, dunque. In ogni periodo della vita di una madre, l’Educatrice Perinatale svolge un ruolo specifico mettendo in atto azioni e compiti di sostegno e tutela.
In gravidanza, l’aiuto dell’Educatrice Perinatale comprende l’accompagnamento alle visite mediche, un sostegno nelle decisioni, un appoggio per i momenti di sfogo e una risposta pratica per i dubbi. Può essere utile nel reperire le informazioni necessarie e aiutare negli acquisti per il bambino. Può organizzare incontri con le amiche e i parenti della donna nella prossimità del parto, per celebrare la futura madre e darle una giusta carica di positività per affrontare il cambiamento nella sua vita, ma anche difenderla da intrusioni sgradite e da parenti troppo pressanti. Nel travaglio e nel parto, l’Educatrice Perinatale accompagna la coppia in modo continuativo, creando un lavoro di squadra, offrendo la reperibilità e sostegno non solo alla mamma ma anche a tutti i membri della famiglia, che possono sentirsi un po’ spaesati, e si assicura che i desideri e i bisogni della mamma siano rispettati. L’Educatrice Perinatale è utilissima anche quando si rientra a casa dopo la nascita. Nei primi giorni è un prezioso aiuto nel sostenere l’allattamento, il riposo della mamma, l’acquisizione da parte del papà del suo nuovo ruolo. Può fare le faccende di casa, sbrigare le commissioni, permettere alla mamma di fare una doccia o accompagnare il fratellino grande a scuola. Può aiutare ad elaborare l’esperienza del parto o se la mamma desidera, e lei ne ha le competenze, insegnarle ad usare la fascia.
Caratteristica del lavoro dell’Educatrice Perinatale è la capacità di personalizzare il suo intervento a seconda del tipo di madre e dei suoi bisogni. C’è chi può aver bisogno di una tazza di thè o di un pasto caldo, del sostegno fisico nel travaglio oppure del massaggino rilassante quando si fanno sentire i dolori alla schiena. Anche quando una donna necessita di essere ascoltata, supportata nelle sue scelte, sostenuta nelle sue ricerche, coccolata e abbracciata nei momenti della sua fragilità, incoraggiata mentre nasce madre, ha bisogno di una Educatrice Perinatale al suo fianco. Nel percorso di diventare madre, del resto, viene naturale cercare una condivisione tra donne, un confronto con una figura materna, per rendersi consapevole della propria identità femminile e conoscere la natura della propria forza in quanto donna.
Può capitare che una mamma chieda il supporto della Educatrice Perinatale quasi 24 ore su 24 per tutto il tempo della gravidanza, altre richiedono solo un paio d’incontri prima di partorire, invece tante altre cercano sostegno subito dopo essere diventata mamme. In ogni caso, il rapporto che si instaura tra l’Educatrice Perinatale e la donna è bellissimo, e proprio per questo viene anche chiamata “la madre della madre“, il che rispecchia proprio il suo ruolo di accudimento.
L’Educatrice Perinatale lavora molto anche con il partner, il futuro padre, affinché sia collaborativo e presente. Il principe Harry d’Inghilterra è stato per esempio ben istruito da Lauren Mishcon, la donna che ha assistito la duchessa del Sussex Meghan Markle durante la gravidanza, su ciò che doveva fare durante il parto per supportare la moglie. D’altronde, il partner è inevitabilmente coinvolto, perché insieme al bambino nasce anche un papà, con le sue insicurezze e fragilità.
Qui l’Educatrice Perinatale diventa un collante che aiuta la coppia a vivere questo momento insieme. Anche i papà vanno informati e preparati, anch’essi devono essere ascoltati e supportati.
Essere affiancati da una donna esperta che ti guarda, ti ascolta senza giudizio, si prende cura di te, ti protegge e ti sostiene nel periodo più delicato della tua vita di donna, può davvero fare la differenza durante la maternità.
Una sorta di “tata” della mamma, dunque. In ogni periodo della vita di una madre, l’Educatrice Perinatale svolge un ruolo specifico mettendo in atto azioni e compiti di sostegno e tutela.
In gravidanza, l’aiuto dell’Educatrice Perinatale comprende l’accompagnamento alle visite mediche, un sostegno nelle decisioni, un appoggio per i momenti di sfogo e una risposta pratica per i dubbi. Può essere utile nel reperire le informazioni necessarie e aiutare negli acquisti per il bambino. Può organizzare incontri con le amiche e i parenti della donna nella prossimità del parto, per celebrare la futura madre e darle una giusta carica di positività per affrontare il cambiamento nella sua vita, ma anche difenderla da intrusioni sgradite e da parenti troppo pressanti. Nel travaglio e nel parto, l’Educatrice Perinatale accompagna la coppia in modo continuativo, creando un lavoro di squadra, offrendo la reperibilità e sostegno non solo alla mamma ma anche a tutti i membri della famiglia, che possono sentirsi un po’ spaesati, e si assicura che i desideri e i bisogni della mamma siano rispettati. L’Educatrice Perinatale è utilissima anche quando si rientra a casa dopo la nascita. Nei primi giorni è un prezioso aiuto nel sostenere l’allattamento, il riposo della mamma, l’acquisizione da parte del papà del suo nuovo ruolo. Può fare le faccende di casa, sbrigare le commissioni, permettere alla mamma di fare una doccia o accompagnare il fratellino grande a scuola. Può aiutare ad elaborare l’esperienza del parto o se la mamma desidera, e lei ne ha le competenze, insegnarle ad usare la fascia.
Caratteristica del lavoro dell’Educatrice Perinatale è la capacità di personalizzare il suo intervento a seconda del tipo di madre e dei suoi bisogni. C’è chi può aver bisogno di una tazza di thè o di un pasto caldo, del sostegno fisico nel travaglio oppure del massaggino rilassante quando si fanno sentire i dolori alla schiena. Anche quando una donna necessita di essere ascoltata, supportata nelle sue scelte, sostenuta nelle sue ricerche, coccolata e abbracciata nei momenti della sua fragilità, incoraggiata mentre nasce madre, ha bisogno di una Educatrice Perinatale al suo fianco. Nel percorso di diventare madre, del resto, viene naturale cercare una condivisione tra donne, un confronto con una figura materna, per rendersi consapevole della propria identità femminile e conoscere la natura della propria forza in quanto donna.
Può capitare che una mamma chieda il supporto della Educatrice Perinatale quasi 24 ore su 24 per tutto il tempo della gravidanza, altre richiedono solo un paio d’incontri prima di partorire, invece tante altre cercano sostegno subito dopo essere diventata mamme. In ogni caso, il rapporto che si instaura tra l’Educatrice Perinatale e la donna è bellissimo, e proprio per questo viene anche chiamata “la madre della madre“, il che rispecchia proprio il suo ruolo di accudimento.
L’Educatrice Perinatale lavora molto anche con il partner, il futuro padre, affinché sia collaborativo e presente. Il principe Harry d’Inghilterra è stato per esempio ben istruito da Lauren Mishcon, la donna che ha assistito la duchessa del Sussex Meghan Markle durante la gravidanza, su ciò che doveva fare durante il parto per supportare la moglie. D’altronde, il partner è inevitabilmente coinvolto, perché insieme al bambino nasce anche un papà, con le sue insicurezze e fragilità.
Qui l’Educatrice Perinatale diventa un collante che aiuta la coppia a vivere questo momento insieme. Anche i papà vanno informati e preparati, anch’essi devono essere ascoltati e supportati.