Cosa succede nel percorso:

La professionista che lavora a sostegno dei genitori deve padroneggiare le tecniche di comunicazione per creare e mantenere una relazione positiva con i propri clienti.

La comunicazione è infatti il primo strumento a disposizione per raccogliere informazioni, capire i bisogni dell’altro ma anche per aprire le porte del proprio mondo interiore a chi ci sta ascoltando.

Attraverso la comunicazione infatti mettiamo in comunione un pezzo di noi e lo rendiamo disponibile all’interlocutore.

È chiaro che comunicare non vuol dire solamente “parlare con qualcuno” e neppure chiedere/ricevere consigli.

Per la professionista della relazione d’aiuto, la comunicazione è uno strumento di lavoro in grado di “dire molto più” del semplice ascolto di ciò che viene detto.
Esistono infatti sempre due livelli comunicativi: uno più superficiale, immediato, apparentemente semplice, che riguarda COSA sto dicendo; un secondo livello, più intimo e personale, più complesso e importante, veicolato dalle emozioni di chi ci sta parlando, che è il livello della relazione.

La complessità della comunicazione non si limita a cogliere e a padroneggiare i due livelli comunicativi: riguarda anche il senso della comunicazione stessa, gli stili utilizzati per comunicare e come questi modificano il significato delle nostre parole, i filtri e le barriere che limitano, ostacolano e impediscono la comunicazione, la gestione dei silenzi e tanti altri aspetti. La comunicazione è sempre uno scambio e un dialogo tra posizioni diverse.

Per questo non può prescindere dalla negoziazione, cioè dalla capacità di definire e trovare un punto di accordo tra posizioni differenti. Il compito della professionista della relazione di aiuto è infatti quello di mediare sempre tra le istanze dei genitori (ciò che chiedono e quelli che sono i loro bisogni) e quello che riteniamo sia il meglio per loro e per il sistema famiglia nel suo complesso.

È naturale che durante il primo incontro i genitori portino le loro richieste e che sia necessario trovare un punto di accordo comune che soddisfi genitori e bambino, fermo restando il nostro obbligo etico e professionale di dare priorità alle necessità del piccolo.

La negoziazione si occupa appunto delle strategie necessarie per arrivare (se e quando possibile) ad un punto di accordo comune che soddisfi entrambe le posizioni.

Il percorso “Comunicazione e negoziazione” si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza di tutte queste variabili per portare la professionista a padroneggiare questo importante strumento di lavoro.

Il percorso si articola in 3 incontri online.

Ogni incontro, di circa due ore, si svolgerà su piattaforma (Google Meet o Zoom) e sarà registrato.

Dopo l’acquisto del percorso, potrai fissare in autonomia il primo incontro, tramite un sistema automatizzato. Troverai anche un questionario conoscitivo che mi servirà per comprendere la tua situazione e individuare le migliori strategie di cui potresti aver bisogno.