Educatrice Perinatale: opportunità lavorative

Come si apre una Partita IVA da Educatrice Perinatale?

Quali sono i requisiti necessari e a quanto ammonta il budget necessario per iniziare?

Con questo articolo potrai farti un’idea sia degli adempimenti da svolgere per cominciare a lavorare, sia delle future spese per le imposte e i contributi previdenziali.
Disclaimer: VivInfanzia è una piattaforma di formazione e NON si occupa di fiscalità. Abbiamo scritto il seguente articolo per darvi un’idea di massima, raccogliendo informazioni, nella nostra intenzione, più accurate possibile.
Vi raccomandiamo tuttavia di verificare tutti gli aspetti fiscali rivolgendovi ad un commercialista iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti.
Ad oggi non esiste ancora una normativa specifica che regoli l’accesso alla professione e che stabilisca i requisiti minimi che un’Educatrice Perinatale dovrebbe possedere. La Educatrice Perinatale è una figura professionale che non risulta organizzata in ordini o collegi e quindi, di conseguenza, associazioni non iscritte all’albo di alcun ambito professionale.

La legge 4 del 14 gennaio 2013 sancisce però la sua validità di professione a tutti gli effetti, così come alle molte altre professioni legate ai servizi. Anche in paesi dove è più diffusa, come Canada e negli Stati Uniti non è richiesta alcuna certificazione; si trovano però corsi, come in Italia, che specializzano e formano in questo nuovo ambito lavorativo.

Lavoro occasionale o libera professione?

Come accade per molte altre professioni, anche per diventare un’Educatrice Perinatale affermata servono tempo, impegno e pazienza. Dunque, almeno nelle fasi iniziali, può capitare che i clienti scarseggino e, di conseguenza, che anche il volume d’affari sia piuttosto contenuto. Che fare, quindi, per evitare di andare in perdita?

Un’idea per cominciare a farsi conoscere è cercare collaborazioni gratuite con gli enti e le associazioni del territorio che si occupino di maternità, infanzia e genitorialità, in modo tale da incontrare le mamme e farsi apprezzare come persona e professionista, ed innescare così il famoso “passaparola”; se c’è la possibilità, un’ottima cosa è affiancare, per qualche tempo, una professionista con esperienza, in modo da acquisire le competenze adatte e confrontarsi direttamente con la clientela.

Un’altra opzione per cominciare a fare esperienza è quella di cercare impiego come dipendente, per esempio presso una comunità di accoglienza per madri e gestanti o realtà analoghe.

Altri, invece, preferiscono “fare da soli” sin dall’inizio, configurandosi come “lavoratori autonomi occasionali”. Attenzione, però: il lavoro occasionale è tale soltanto se si parla di singole prestazioni, e cioè non ripetute nel corso dell’anno, o di collaborazioni di breve durata (massimo 30 giorni per anno solare per committente).

Quando l’attività diventa abituale e la clientela ritorna più volte per un trattamento o una consulenza, infatti, occorre attuare un cambiamento: aprire Partita IVA come Educatrice Perinatale e adempiere a tutti gli oneri fiscali e contributivi previsti per chi esercita la libera professione.

Partita IVA da Educatrice Perinatale: come aprire?

Se credi che aprire Partita IVA come Educatrice Perinatale freelance sia un’operazione lenta e costosa, vogliamo per prima cosa rassicurarti: oggi tutto si svolge per via telematica ed in tempi assai rapidi, talora addirittura gratuitamente (dipende dal consulente fiscale a cui decidi di affidarti).

Regime forfettario per Educatrice Perinatale

Il regime fiscale forfettario, come probabilmente già saprai, è un regime agevolato che si rivolge alle Partite IVA nate da poco e/o che hanno un volume d’affari limitato. Nel tuo caso, per lavorare come Educatrice Perinatale freelance, è un’opzione molto conveniente: ti basti pensare che, al posto dei comuni tributi, come Irpef e addizionali, potrai pagare soltanto un’imposta sostitutiva con aliquota fissa, pari al 15% del tuo reddito imponibile.

Ad ogni modo, le imposte e i contributi non si calcolano sull’intero fatturato prodotto durante l’anno, bensì su una porzione detta “reddito imponibile”, a sua volta derivante dal coefficiente di redditività associato ad ogni Codice ATECO.

Grazie a questo semplice funzionamento del regime forfettario, puoi sempre prevedere l’ammontare delle imposte (e dei contributi) in base ai tuoi incassi. In più, operando totalmente in franchigia IVA, puoi mantenere tariffe più convenienti rispetto alla concorrenza, senza doverle maggiorare del 22%, ed evitare una serie di complicati adempimenti (come le dichiarazioni annuali e trimestrali) che rallenterebbero la tua produttività.

Sono molti i vantaggi offerti dal regime forfettario a chi lavora freelance. La gestione della tua Partita IVA da Educatrice Perinatale, infatti, risulterà più semplice: non occorre tenere la contabilità, ma vi è solo l’obbligo di conservare e numerare le fatture, applicando una marca da bollo da 2 euro se l’importo supera i 77,49 euro.

Inoltre, si è esonerati da studi di settore, esterometro, fatture elettroniche e tanti altri oneri.

Inoltre, se non hai ancora aperto Partita IVA, ma pensi già di assoggettarti al regime forfettario, devi valutare attentamente il possesso dei requisiti di accesso e, soprattutto, essere sicura di non incorrere in una o più cause di esclusione. In tal senso, confrontarsi con un esperto è sempre consigliato, per evitare eventuali fraintendimenti e scongiurare il rischio di errori compromettenti per la tua nuova attività.

Gestione Separata per Educatrice Perinatale

L’assenza di un ente di riferimento per le Educatrici Perinatale che lavorano freelance si traduce in un’altra importante conseguenza: l’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS per la propria previdenza.

La Gestione Separata, difatti, accorpa tutti quei professionisti che non hanno una propria Cassa Previdenziale (citiamo ad esempio, tra gli altri, l’amministratore di condomio) e richiede il versamento di contributi proporzionali al reddito imponibile.


In tutti i casi, affidati a dottori commercialisti seri che verificheranno caso per caso la normativa vigente!
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